
Scoperto un nuovo meccanismo di memoria cellulare
Uno studio pubblicato sulla rivista Brain afferma che, grazie alle ricerche condotte dall’Istituto Telethone un team di ricercatori di Igb-Cnr, con a capo Elvira Leonibus, è stato scoperto un nuovo meccanismo di memoria cellulare – attivato dall’apprendimento motorio – il quale viene alterato durante le fasi iniziali della malattia di Parkinson.
E’ noto che la memoria motoria – processo che richiede una certa costanza nell’allenamento prima di rendere qualsiasi tipo di movimento automatico- sia strettamente legata al corpo striato (una struttura del cervello situata sotto la corteccia celebrale).
Ma non era chiaro come le cellule di quest’ultimo riuscissero a riconoscere i movimenti appresi in precedenza e a perfezionarli, così sono stati esaminati alcuni modelli di animali a cui sono stati somministrati inizialmente degli stimoli nervosi per verificare la riconoscibilità dei movimenti e successivamente la proteina alfa-sinonucleica, in grandi quantità, per capire se quest’ultima svolgesse un ruolo importante sul processo degenerativo di perdita della memoria motoria.
Ne è venuto fuori che, quando al corpo striato non viene somministrato un determinato quantitativo di dopamina, elemento dovuto alla morte delle apposite cellule trasportatrici in mancanza del quale è impedito il corretto scambio di informazioni tra i neuroni dopaminergici, a causa di un eccessiva produzione di alfa-sinonucleica, la memoria motoria viene meno e si manifesta la malattia di Parkinson, che oltre a tremori porta in maniera progressiva, ad eseguire sempre con maggiore difficoltà i movimenti più semplici e automatici.
Questo risultato ha rappresentato per gli scienziati la speranza di avere l’opportunità di poter eseguire delle diagnosi precoci della malattia e magari di sviluppare terapie utili alla prevenzione o rallentamento della morte dei neuroni.

Dopo tanti anni insieme i coniugi sviluppano gli stessi gusti culinari
Condividere l’amore con una persona, e passarci la vita insieme, influenza i gusti culinari.
Ad affermarlo è la rivista Appetite, la quale ha pubblicato uno studio secondo cui passare tanti anni con una persona con cui si ha una relazione di basi solide e durature modifica le nostre percezioni sensoriali.
Gli studiosi hanno incentrato la loro ricerca sul rapporto tra il periodo di tempo trascorso insieme da una coppia e il grado di affinità riguardanti il gusto e l’olfatto.
Sono state analizzate diverse coppie – le cui relazioni duravano dai 3 mesi ai 45 anni – alle quali sono state fatte assaggiare ed annusare fragranze diverse ed è venuto fuori che il grado di affinità tra i gusti dei due aumentava in relazione al tempo trascorso insieme: più una relazione era lunga più le preferenze di entrambi i coniugi risultavano piuttosto simili.
Lo studio consente di concludere che consumando insieme i pasti per molti anni si finisce a mangiare le stesse cose e a sviluppare gli stessi gusti.

La calvizie precoce aumenta il rischio cardiovascolare
La calvizie: gli uomini calvi e ingrigiti prima del tempo potrebbero avere un maggior rischio cardiovascolare.

Sfruttare le potenzialità dei “Big Data” genera terapie anti-cancro
L’impiego di “super-computer” capaci di sfruttare le potenzialità offerte dai “Big Data”, potrebbe consentire d’identificare i fattori di rischio e di classificare le diverse forme di cancro, offrendo una potenziale arma per sconfiggerle. … Continue reading

La scala della memoria aiuta a riconoscere le malattie neuro-degenerative
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Assunzione quotidiana del caffè è salutare per il fegato, cuore e intestino
Bere tre tazzine di caffè al giorno potrebbe fare bene a fegato, cuore e intestino e proteggere da diversi tipi di cancro. … Continue reading

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É importante tenere il valore della pressione sanguigna inferiore a 130/80: se raggiunge questi valori, infatti, risulta troppo elevata. … Continue reading

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